Refolo descrive la difficile convivenza di sentimenti verso il padre accumulatore
Resto orfana di madre a 7 anni, mi “accoglie” un padre che (scopro ora che ho 40 anni) è disposofobico.
Oltre a negarmi le visite di parenti ed amici ed assistenti sociali, farmi stare in condizioni igieniche disperate (senza acqua calda e lavatrice o doccia), quest’uomo pretendeva i lavori di casa fatti alla perfezione in una casa che era un magazzino (ed un covo di topi) e mi riempiva di botte e minacce di ogni genere (7 cicatrici ed un braccio in gesso), nell’omertà o cecità di tutto il resto del mondo.
A 19 anni sono scappata da questo personaggio, ricostruendomi un’esistenza fatta di amici e calore. Ora che è vecchio, “soffre” a non vedermi mai ed io ho attacchi di ansia ogni volta che lo vedo.
Se lo vado a trovare, inizia a spiegarmi delle cose (ha un’enorme cultura) ma si arrabbia perché non rimango lì 5-6 ore ad ascoltare ed a prendere appunti.
Non mi chiede mai “Come stai?” e non è capace di “pianificare” una visita fuori casa (impossibile prendere un semplice caffè al bar).
Come posso tentare di recuperare il rapporto ora che so che è malato e che il suo “strano” modo di fare è conseguenza delle disposofobia?
– Refolo –